I SEMINARI ALLA DERIVA - del sac. dott. Luigi Villa

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I SEMINARI ALLA DERIVA - del sac. dott. Luigi Villa

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I SEMINARI ALLA DERIVA - del sac. dott. Luigi Villa


Perché Paolo VI ha permesso
che, in Francia,
venisse fatta la sostituzione
dei “Seminari“ in “Collegi”
e in “Case del giovane”, dove
“provare” la “vocazione” e la
“libertà”? E perché ha lasciato
che gli “Studi” e le “Regole”
venissero adattati ai personali
“esperimenti”?


E perché Paolo VI permise e
volle quell’inaudito moltiplicarsi
delle “riduzioni allo stato laicale”,
sì che perfino il cardinale
Danielou, su La Croix del 13.3.
1970, ebbe a dire: «Sarebbe bene
di non accordare tanto facilmente,
perché un impegno
preso deve essere tenuto»
1.


Comunque, più che “crisi di vocazioni”,
si potrebbe dire “crisi
della vocazione”! La stessa
Gerarchia del Vaticano II – Duce Paolo VI! – ha trattato
i Seminari come non sapessero più che cosa farne!


E così furono bistrattate o soppresse le Regole, le Leggi,
Statuti, lasciandoli usare secondo i “desiderata” dei singoli
seminaristi (?!) e il loro libero arbitrio. Furono aggiunte,
persino lezioni sull’iniziazione sessuale, come
vuole, tuttora la “legge-quadro sulla formazione dei seminaristi”!



Ed ecco cosa ne disse lo stesso cardinale Garrone a l’A. F. P.:
«Noi non abbiamo il diritto di fare dei nostri (?)
seminaristi degli “obsédés” per ignoranza, come si fa
oggi (!!), all’estremo opposto, degli “obsédés” per abuso
di informazione»
(“Le Monde”, 20.3.1970).


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Re: I SEMINARI ALLA DERIVA - del sac. dott. Luigi Villa

Message par InHocSignoVinces »

In molti Seminari, poi, si diede la licenza (diritto?) di tenere
in tasca le “chiavi” del seminario, per entrare e
uscire quando volessero (anche la sera!). Questo fa pensare
pensare che i “nuovi formatori” (si
fa per dire!) dei “nuovi Seminari”
ignorassero un certo “demonio
del mezzogiorno” (e anche
quello del dopo-mezzogiorno!),
nonché di quel “leone ruggente”
che gira attorno per divorare
gli incauti»
(I Petri, 5, 8-9).


E così accadde che anche dei
“seminaristi” furono trovati
perfino in “case di prostituzione”!

Anche “Le Monde” (2
maggio 1970, p. 18) parlò di
quei “liberi seminari” divenuti
case polivalenti di vocazioni…
multiple:


«… La Chiesa cattolica in
Francia – ha scritto l’articolista
– cerca dei rimedi appropriati
alla crisi delle vocazioni
e all’inquietudine che serpeggia
tra il clero attuale. La stessa
nozione di seminario è rimessa
in causa. Ci sono ancora dei seminari, propriamente
detti “minori”, ma il loro numero è in diminuzione;
(nel 1969 erano già scesi a 60, contro i 74 di prima!).
Quelli che restano, cercano di evitare qualsiasi
pressione indiscreta sui loro alunni. Le “uscite” sono
più frequenti, perché lo scopo non è più quello di dare
agli alunni una precisa formazione pre-sacerdotale, ma
quella di costruire dei “centri” in cui si possa riflettere
sulle eventualità di una vocazione…».



E continua a parlare di “foyers”, o “case di ritrovo”, dove
i giovani si ritrovano in comunità, con impalpabili regole.
I giovani, inoltre, fanno i loro corsi in Collegi o in
scuole pubbliche, in compagnia di camerati d’ogni genere
e d’ogni ceto. (Nel 1971, questi “foyers” erano già una
cinquantina!). A questi “foyers” furono aggiunti “gruppi
di ricerca”, che organizzavano “week-end” per studiare
“progetti di vocazione”.



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Re: I SEMINARI ALLA DERIVA - del sac. dott. Luigi Villa

Message par InHocSignoVinces »

Per i seminaristi-teologi, la formazione
fu resa più “aérée”, perché, dopo la
teologia, si potessero fare altri “stages”,
sia per considerare la solidità della
vocazione, sia per abbandonarla,
qualora avessero compreso che non
erano fatti per quella via!.. (Nel 1969, i
seminaristi usciti furono 580!).


«Comunque – continua l’articolista –
il prete di domani, che avrà seguito
queste “riforme post-conciliari”
(sic!), sarà differente dal prete di ieri!..».



Chiaro!.. e il disastro dei Seminari, oggi,
è ancora di molto più evidente e
drammatico! Tutto previsto e… voluto?..
Forse per questo che nella “Lumen
gentium”
ci sono solo una quarantina
di righe che parlano del “prete”,
mentre ne sono state usate ben 400
per parlare dei “laici”!



In questa nuova atmosfera, è tornato a
galleggiare il problema del “celibato
sacerdotale”,
un argomento che interessa
molto alla Massoneria,
perché,
eliminato anche quello, si arriverà all’esaurimento
delle vocazioni, all’asfissìa
del sacerdozio cattolico e, di
conseguenza, alla disgregazione delle
parrocchie, i cardini della Chiesa!



Rimane inaudita, perciò, l’intervista
del card. Suenens (12 maggio 1970) a
“Le Monde” sul celibato ecclesiastico:

«La questione del celibato – disse –
non è la più importante. Il vero
“punctum dolens” riguarda, piuttosto,
il modo di concepire il governo
della Chiesa e l’applicazione dei
principii emersi dal Concilio. Da un
punto di vista, strettamente legale
(?!), il Papa, certamente, ha il diritto
di bloccare, come ha fatto, la richiesta
olandese di riesaminare il problema
del matrimonio dei preti. È tuttavia
inconcepibile che, nella Chiesa,
una tale questione possa essere decisa
senza un vero dialogo a livello
delle Chiese locali, senza un incontro
con le Chiese cattoliche di Rito
Orientale, senza un autentico dibattito
a livello collegiale o sinodale».



Così, il cardinale Suenens ha colpito il
“Primato del Pontefice”, pretendendo
la soluzione dei problemi (celibato,
controllo delle nascite, ecc.) a base di
dibattiti all’interno della Chiesa. È un
linguaggio, il Suo, che si allineava a
quello di Hans Küng: «L’argomento
determinante per il Papa è che egli si
è sentito negato all’insegnamento ufficiale,
proposto, come definitivo, dei
suoi predecessori e dell’Episcopato
della prima metà del secolo. Ora,
questo farà portare la Chiesa a una
verifica critica delle sue concessioni
di autorità, magistero, formulazione
dottrinale, dogma e, soprattutto, di
infallibilità»
!


Un parlare che dice chiaramente che,
tanto per Suenens quanto per Küng, il
loro “prete” non è più quello voluto
da sempre dalla Chiesa, ma quello
voluto dalla Chiesa Olandese del
card. Alfrink, e cioè quello voluto
dalla Massoneria: il “prete spretato”!
Ora, è già da anni che siamo su questa
strada! Per esempio, alla TV tedesca si
son visti degli studenti di teologia (di
una Diocesi tedesca!) che, durante la
celebrazione della Messa, leggevano
degli scritti di Marx. Ma anche nelle
loro camere, al posto del Crocifisso,
si potevano vedere ritratti di Mao, di
Che Guevara, di Camilo Torres, di
Fidel Castro...
(“Beda-Kreis” del
15.1.1972).


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Il card. Joseph Suenens.
Dati massonici: Iscr. 15/6/1967, Matr. 21/64,
Sigla LESU. Suenens, arbitro occulto del Vaticano
II,
fu un autorevolissimo esponente della
“Pax Christi”, poi diretta dal massone vescovo
d’Ivrea, Luigi Bettazzi (Iscr. 11/5/66,
Matr.1347/45, Sigla LUBE), introdusse nella
Chiesa il Pentecostismo poi chiamato Rinnovamento
carismatico, impose la Comunione
sulla mano, tolse gli inginocchiatoi nelle chiese,
fu favorevole al sacerdozio femminile, si
sposò, ebbe un figlio e fu favorevole alla reintegrazione
dei preti sposati. Ricevette il massonico
“Premio Templeton” “per il suo
contributo alla trasformazione delle strutture
ecclesiastiche”.
Fu cacciato dalla diocesi
di Malines-Bruxelles a seguito delle indagini
condotte e dei documenti raccolti da Don
Luigi Villa,
in Belgio, sul cardinale Suenens.
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Re: I SEMINARI ALLA DERIVA - del sac. dott. Luigi Villa

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Citiamo anche un altro esempio, é avvenuto
nel Seminario di una arcidiocesi
messicana – Vescovo d’allora,
Mons. Miranda – durante le feste del
Natale 1971. I giovani seminaristi e alcuni
sacerdoti, loro professori, hanno
allegramente ballato con donne, appositamente
invitate per la festa.
Da
notare che il professore di Morale aveva
detto ai seminaristi: «Non bisogna
essere casti; bisogna essere cauti!».



E si potrebbe continuare con tanti altri
tristi esempi, “ad hoc”!..


Già nel 1975, la situazione dei Seminari,
in Spagna, per esempio, era diventata
critica.
S.E. Mons. Angel Suquia, arcivescovo
di Santiago de Compostela,
aveva reso noto che le vocazioni sacerdotali,
in Spagna, erano calate di
due terzi,
e cioè, mentre nel 1963-64, i
seminaristi erano 8.021, nel 1975, erano
già scesi a... 2.500!


Auto-demolizione?

La “Settimana religiosa” di Quimper
e Lione (20.11.1972), tirando le somme
sui lavori del “Consiglio Presbiterale”,
riunito a Lesneven, scriveva
che, nel Seminario Maggiore, nel primo
anno del secondo ciclo, non c’era
stata alcuna entrata di vocazioni, e che molti altri seminaristi
avevano rinunciato al loro ideale di diventare sacerdoti.
Il “perché”: sarebbero le difficoltà sulla Fede e sullo
“Statuto sociale del prete”.



Si diceva: “è la Chiesa che sbaglia”; la Chiesa “non è
più credibile”; la Chiesa “è diventata insignificante”;
“l’avvenire è solo un impegno politico verso il Terzo
Mondo”
...


E continuava:

«Se questi futuri preti non hanno più la fede, è evidentemente
preferibile che essi rinuncino al sacerdozio.
Ma il Consiglio Presbiteriale, invece, si domanda se
non è arrivata l’ora “in cui dovrebbero essere le comunità
cristiane, veramente vive e apostoliche, a chiamare,
a suscitare i ministri di cui hanno bisogno”, perché
“non si deve pretendere che siano i giovani a presentarsi,
esprimendo il desiderio di diventare preti, ma deve
essere la comunità cristiana che deve interpellare se, a
loro giudizio, hanno le competenze e le attitudini per
esercitare i differenti ministeri».



Detto questo, come si fa a dire, ora, che l’auto-distruzione
della Chiesa fu una finzione?



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Anche le cifre parlanti: mentre le “Ordinazioni sacerdotali”,
in tutta la Francia, nel 1969, furono 354, nel 1973
erano scese a 219! Lo stesso calo vi fu nei Seminari Maggiori:
nel 1969, erano 470; nel 1973 erano 151!.. ossia una
diminuzione del 68%! Ma anche i sacerdoti furono in calo
continuo: nel 1967 erano 40.994; nel 1975 erano 31.820!
(“Le Monde”, 20.4.1974).


È questo un esempio dei tanti altri “frutti” della “Riforma”
post-conciliare dei “Seminari”!



Il cardinale Giuseppe Siri aveva individuato acutamente
le vere cause della defezione di tanti seminaristi, e cioè:


nella violazione continua della clausura; ossia: si esce
e si entra in Seminario senza più controlli; a piacimento!

nella disciplina: ridotta al minimo, sia per l’orario che
per la vita comune; sia per gli svaghi che per le letture!
Nei Seminari, oggi, può entrare di tutto: libri eterodossi
e anche pubblicazioni... audaci!..


nell’obbedienza: in pratica, ormai, è inesistente, perché
sostituita da un comodo assemblearismo, per cui ognuno
finisce col fare il proprio comodo;

nelle pratiche di pietà: diventate libere, perché ognuno
deve seguire “il proprio magistero interiore” (P. Ernesto
Balducci);

nella libertà di vestirsi secondo il proprio gusto: da capelloni,
da pagliacci, da damerini, da beat, da moderni...;

nella libertà-licenza di frequentare anche persone
dell’altro sesso,
considerato necessario per “realizzare
se stessi”
come uomo, e prendere coscienza della propria
vocazione!..



E così, i Seminari si sono svuotati, o quasi!


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Re: I SEMINARI ALLA DERIVA - del sac. dott. Luigi Villa

Message par InHocSignoVinces »

Nel 1965, gli alunni dei Seminari Maggiori, in Francia,
erano 3.838; nel 1970 erano scesi a 1.986. Lo stesso fu per
i Seminari Minori: nel 1965 gli alunni erano 24.975; nel
1974 erano 10.483. Oggi, i Seminari Minori, sono addirittura
spariti del tutto!


Un altro esempio: su “The Remmant” del 15 luglio 1982
si rileva la “notizia”, data dal “Washington Post” del 12
giugno 1982, e cioè: gli 11.645 seminaristi, negli Stati
Uniti, non erano neppure un quarto del numero di 10 anni
prima! (Da notare che nel solo 1981 ben 313 preti si erano
secolarizzati!).


Per saperne di più, si leggano i nostri articoli pubblicati su
“Chiesa viva”:

– “Seminaristi auto-goal” (n° 6, Feb. 1972, pp. 6-7);
– “Seminario secolarizzato” (n° 34, Set. 1974, pp. 17-18);
– “Un Seminario in rovina” (n° 58, Nov. 1976, pp. 14-15);
– “I Seminari alla deriva” (n° 63, Apr. 1977, p. 16);
– “Seminari, oggi” (n° 82, Gen. 1979, pp. 1-10) ...

e si constaterà il disastro avvenuto in tutto il mondo cattolico
dopo la “Riforma” dei Seminari!..


A quando il “mea culpa?”...


MA, FORSE,
LA “NUOVA CHIESA”
CON LA SUA “NUOVA RELIGIONE”
VA CERCANDO NELLE
RELIGIONI PAGANE
L’IMMAGINE DI SE STESSA!..



Un solo esempio: nel Grande Seminario di Viviers (Francia),
dal 17 al 31 luglio 1979, due “Lama” tibetani hanno
dato un corso di meditazione buddista, con “iniziazione”!..
E così, si sono visti svuotare sia i Seminari diocesani,
sia quelli degli Ordini e Istituti Religiosi.



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Re: I SEMINARI ALLA DERIVA - del sac. dott. Luigi Villa

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Ma era proprio qui dove voleva arrivare la Massoneria:
rovinare i Seminari tradizionali (con la trappola dell’aggiornamento!),
svuotandoli di spirito e di formazione, per
arrivare a far chiedere dai “loro” Vescovi i “preti sposati”
per fare “ordinare preti anche gli sposati” e arrivare,
alla fine a chiedere anche le “ordinazioni sacerdotali
femminili”,
come lo si è visto già, in varie occasioni,
avanzare la proposta anche da parte di Cardinali, come il
cardinale Michele Pellegrino, in una sua “intervista” sul
N° 8 del quindicinale “Il Regno” dei Padri Dehoniani di
Bologna; e come lo manifestò, ripetutamente, anche il cardinale
Carlo Maria Martini sull’autorevole “The Sunday
Times”
del 26 aprile 1993, e su “Le Monde” del 4
gennaio 1994!


Da tutto questo risulta che Paolo VI non poteva più ignorare
l’asfissìa del “fumo di Satana” che aveva invaso, ormai,
tutta la Sua Chiesa!


Così, all’inizio del 1974, si vide costretto a nominare
una Commissione che appurasse quello che di marcio
bolliva in pentola.
A Presidente di detta Commissione fu
scelto l’arcivescovo Edouard Gagnon, canadese, il quale,
per suo Segretario si scelse mons. Istvan Mester, capo-ufficio
della Congregazione per il clero.


Iniziata l’inchiesta, non furono pochi quelli che denunziarono
fatti e misfatti, tanto che mons. Gagnon impiegò non
meno di tre mesi a stendere la sua voluminosa “relazione”,
scottante e pericolosa.
Terminato il suo lavoro, mons.
Gagnon chiese d’essere ricevuto da Paolo VI.



Ma i giorni passavano invano e, invece di essere ricevuto
dal Papa, gli fu comunicato che, data l’estrema riservatezza
della materia, era bene che consegnasse l’intero suo
“dossier” alla Congregazione per il clero, dove il tutto
sarebbe stato messo e conservato in un robusto cassetto,
a doppia serratura, nella stanza d’ufficio del Segretario,
mons. Istvan Mester. E così fu fatto!



Ma furono sufficienti due giorni, dal pomeriggio di sabato
31 maggio alla domenica del 1° giugno, perché ignoti
scassinatori potessero trafugare quello scottante dossier,
lasciando fogli sparsi per terra, libri fuori posto, fascicoli
spostati e le serrature del cassettone scardinate!
Su tutto s’impose subito il “segreto pontificio”!



Mons. Gagnon però, si disse pronto a stendere nuovamente
un’altra copia della “relazione” da lui fatta. Ma gli fu
imposto di non farlo;
tutt’al più gliel’avrebbero richiesta
in seguito.


Paolo VI, naturalmente, fu subito messo al corrente del
furto di quel “dossier”,
ma su quell’episodio fece scendere
il silenzio più assoluto!
La “notizia”, comunque era
trapelata e la stampa non fece silenzio. L’Osservatore
Romano,
allora, si affrettò a dare una informazione accomodante:
«Si è trattato di un vero e proprio furto! per sfregio.
Ignoti ladri sono penetrati nell’ufficio di un Prelato e
hanno asportato alcuni dossier custoditi in un robusto cassettone
a doppia serratura. Il furto è clamoroso».



Già!.. Si seppe, in seguito, che un capo-dicastero straniero
aveva licenziato i cinque membri componenti la
Commissione e che un Cardinale non aveva permesso
alcuna indagine personale del suo Dicastero. Ma allora,
in quel “dossier” ci dovevano essere giudizi sul personale
e su Superiori!.. un furto, cioè, da poter dire sicuramente
“mirato”!



Mons. Gagnon stese un terzo dossier, simile al primo, e
poi chiese di essere ricevuto dal Papa;
ma anche questa
volta gli fu negato!
Allora, consegnò quella sua “relazione”
alla Segreteria di Stato perché fosse consegnata a Paolo
VI,
ma si ebbe un altro rifiuto!..


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Il cardinale canadese Edouard Gagnon.
Nel 1974, mons. Edouard Gagnon fu nominato Presidente di una Commissione
che doveva appurare il marcio esistente nei seminari.
In tre mesi, egli completò una voluminosa relazione scottante e pericolosa
che fu però fatta sparire da ignoti scassinatori.
Su questo episodio
Paolo VI fece scendere il silenzio più assoluto. Gagnon scrisse un’altra
relazione, simile alla prima, e chiese di essere ricevuto da Paolo VI il
quale, per l’ennesima volta, si rifiutò di incontrarlo!
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A questo punto, Mons, Gagnon decise di lasciare Roma e
di tornarsene in Canada. Gli intrighi e le corruttele vaticane
avevano avuto ancora il sopravvento.

«Stat pro lege voluntas»! (La volontà fa legge!).
Dunque, l’andazzo, in basso, e la tolleranza colpevole, in
alto, continuavano vittoriosi il loro malefico corso!


Dopo quello che abbiamo qui detto di quel “fumo di Satana”
che ha invaso tutti i Seminari cattolici, non è temerario
dire che in quel profondo di diossina satanica vi
agivano anche dei professori atei o miscredenti, come,
per farne almeno un esempio, il prof. Haselhuttel, nonostante
che avesse dichiarato, apertamente, che DIO non è
“né verificabile né falsificabile” e, quindi, essere “un
dato irrilevante per l’uomo”,
il quale si attua; e nonostante
che avesse anche scritto che “Dio, quale assente, è
un IDOLO”!
..
e tante altre idiozie teologiche (?) ed errori!
(“Theologisches”, N° 133, 5. 1980).


COME SI VEDE,
NEI SEMINARI DEL DOPO-VATICANO II,
LE “DEVIAZIONI” RIGUARDANTI
LA FORMAZIONE SPIRITUALE,
DOTTRINALE E PASTORALE
DEGLI “ASPIRANTI AL SACERDOZIO” (!!),
SONO STATE IL FRUTTO
DEGLI “AGGIORNAMENTI”
DATI PER VOLONTÀ DI PAOLO VI
(LUI CHE, OLTRETUTTO,
NON AVEVA MAI FATTO NEPPURE
UN PERIODO DI SEMINARIO!).
QUESTE “DEVIAZIONI” SONO STATE
UN’AUTENTICA FRANA
CHE HA SEPOLTO
TUTTO UN PASSATO
DI DEGNI SACERDOTI,
SANTI E DOTTI
IN OGNI RAMO DI SCIENZE TEOLOGICHE,
FILOSOFICHE E SCIENTIFICHE!



Quindi, lo dico piangendo: «ci sono tra voi molti che si
comportano da nemici della croce di Cristo»
(Fil, 3,
18), perché «come banditi in agguato, una ciurma di
Sacerdoti assale sulla strada e commette scelleratezze»

(Os. 6, 5). Ed ora, infatti, «Poiché hanno seminato vento,
raccoglieranno tempesta»
(Os. 8, 7).


Il che è già avvenuto! Basta sapere cosa sono e come funzionano
i Seminari d’oggi!.. Da far venire i brividi!..


Ma «un giudizio severo si farà per coloro che stanno in
alto»
(Sap.).


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Re: I SEMINARI ALLA DERIVA - del sac. dott. Luigi Villa

Message par InHocSignoVinces »

A termine di questo articolo, ricordiamo che “in quel
profondo di diossina satanica”,
oltre a “dei professori
atei o miscredenti”,
agivano anche preti, monsignori,
vescovi, cardinali e il segretario del Papa che, entrati in
logge massoniche nel periodo degli anni ‘60 e seguenti,
obbedivano agli ordini degli Illustri Venerabili Gran
Maestri e agli Stimatissimi Assistenti delle logge, mostrando
un servilismo ripugnante ed una gioia luciferina
nel dedicarsi “a penetrare nelle sfere alte di comando
che diverranno un domani i punti principali per rovinare
tutta la Chiesa dall’interno in tutti i settori”.


E questo con la benedizione dell’Antipapa Paolo VI che
nel 1963, diede inizio al Regno dell’Anticristo!



Le tre lettere segrete scritte da mons. Francesco
Marchisano,
pubblicate su “Chiesa viva” n. 529
del settembre 2019, furono consegnate, in fotocopia,
direttamente a Don Luigi Villa da un Cardinale,
il quale lo assicurò che quelle “Lettere” uscivano
da una “Loggia massonica”, e che il Cardinale
stesso aveva condotto a S. Ecc.za mons. Benelli,
in Segreteria di Stato, il latore di quei “documenti”,
e che mons. Benelli, dopo averle lette, lo
fece inginocchiare davanti a un Crocifisso perché
giurasse sull’autenticità di quegli scritti.

Il giovane giurò!

Quelle “Lettere” furono come il “via”, dato dalla
Massoneria, per la distruzione dei Seminari!



Ricordiamo alcune frasi agghiaccianti
di uno dei più entusiasti di questi prelati traditori,
mons. Francesco Marchisano:
«Con molta gioia ho ricevuto, tramite il F. MAPA
(mons. Pasquale Macchi, Segretario personale di
Paolo VI), il Vostro delicato incarico: organizzare
silenziosamente in tutto il Piemonte e nella Lombardia
come disgregare gli studi e la disciplina
nei Seminari.
Non Vi nascondo che il compito è
immane e mi occorrono molti collaboratori specialmente
presso il corpo docente e che Voi mi dovreste
segnalare perché io li avvicini quanto prima e
studi insieme la tattica».



«Dopo aver avvicinato e contattato più volte i FF.
Pelmi (mons. Michele Pellegrino) e Bifra (mons.
Franco Biffi
), sono ritornato da MAPA (mons.
Pasquale Macchi
) per presentare un primo piano
di lavoro. Egli consiglia di iniziare con la disgregazione
dei programmi di studio, insistendo presso
i nostri fedeli docenti perché, con argomenti di
nuova pseudo teologia e pseudo filosofia, gettino
il seme presso gli alunni, oggi sitibondi di novità.
In tal modo, la disgregazione disciplinare sarà
una semplice conseguenza che verrà spontaneamente,
senza che noi ce ne occupiamo: penseranno
gli stessi alunni».



«Nella riunione di ieri sera, presenti i FF. Pelmi
(mons. Michele Pellegrino), Mapa (mons. Pasquale
Macchi), Bifra (mons. Franco Biffi), Salma (mons.
Salvatore Marsili), Buan (mons. Annibale Bugnini)
e Vino (mons. Virgilio Noè), ho potuto concludere
che si dovrebbe iniziare degli esperimenti presso
alcuni Seminari d’Italia, quelli di Trento e di
Torino, oppure quello di udine dove abbiamo un
bel numero di FF. (Fratelli Massoni) e, in secondo
luogo, bisogna diffondere, in tutti i Seminari, il
nostro concetto di libertà e dignità della persona
umana, senza alcuna remora né da parte dei superiori,
né da parte di alcuna legge».

FINE
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